Cos'è un Campo Morfogenetico e quanto ci condiziona nella vita quotidiana?

Cos'è un Campo Morfogenetico e quanto ci condiziona nella vita quotidiana?

Il campo morfogenetico influisce sulla nostra psiche, sulle nostre risposte biologiche, sul nostro comportamento, sulle nostre decisioni, sulla nostra coscienza personale e, quindi, sulla nostra morale.

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Oggi parliamo di campi. No, non un campo di grano o un campo da calcio, anche se la parola è la stessa. Ed è la stessa per un motivo preciso: un "campo" è qualcosa che contiene, che accoglie. Può contenere piante, certo, ma anche qualcosa di molto più profondo e invisibile: le informazioni.

Esistono infatti dei campi invisibili che ci influenzano costantemente e in profondità, come il campo elettromagnetico o quello gravitazionale, che ha un impatto diretto persino sulle nostre ossa. Ma, come ci ha insegnato il biologo Rupert Sheldrake, esistono anche i campi morfogenetici.

Comprendere cosa sono e come funzionano è una di quelle piccole consapevolezze che possono davvero aiutarti a rivoluzionare la tua vita. Siamo costantemente immersi in questi campi e loro influenzano la nostra psiche, il nostro modo di agire e di esistere. Sono convinto che, dopo questa lettura, potrai prendere in mano la tua esistenza con una forza completamente nuova.

Che cosa è un campo morfogenetico?

Immagina un campo invisibile che non solo contiene informazioni, ma che ha un obiettivo primario: autoconservarsi. Per spiegartelo in modo semplice, userò delle immagini antropomorfizzate, anche se la realtà è molto più fluida e sottile.

Un campo morfogenetico è un campo invisibile che contiene informazioni ma che a sua volta tende alla sua autoconservazione.

Questo campo fa di tutto per sopravvivere. Quando un gruppo di persone raggiunge una certa stabilità, il campo morfogenetico che le unisce lavora per mantenere intatto quel gruppo. Lo scopo è sempre la conservazione della vita e della specie. Non si tratta di "bene" o "male"; anzi, il campo sfrutta proprio la nostra percezione di bene e male, calibrando la nostra etica e la nostra morale per la coerenza e la stabilità interna.

In natura, il bene e il male assoluti non esistono. Sono concetti relativi. È proprio perché non combaci con il mio concetto di "bene" che potrei sentirmi autorizzato a "spaccarti la testa", ed è così che sono nate tutte le guerre dell'umanità.

Come puoi riconoscere un campo morfogenetico?

È più facile capire cosa sono osservando dove si manifestano. Un campo morfogenetico si rivela in qualsiasi gruppo di persone. Pensa, ad esempio, a:

  • I partiti politici: Chi è dentro un partito o ne è simpatizzante è immerso in quel campo. Farà di tutto per difendere quel modello e proteggerlo dalle minacce esterne.
  • Le religioni: Che si tratti di Cristianesimo, Islam o Induismo, ogni religione crea un potente campo. Anche all'interno della stessa fede, confessioni diverse generano campi diversi, con etiche e morali leggermente differenti, ognuno pronto a difendere la propria "verità".
  • Le categorie professionali: Avvocati, medici, ingegneri... ogni gruppo professionale ha il suo campo, con le sue regole implicite e le sue informazioni.

È fondamentale capire che, in questo contesto, l'informazione non è qualcosa che "sai", ma qualcosa che ti muove e ti dà esistenza. È un vettore informativo. Noi stessi siamo composti da innumerevoli vettori informativi, a partire dal nostro DNA.

L'influenza sulla nostra psiche: paura, vergogna e senso di colpa

Cosa succede quando una persona contesta il suo campo di appartenenza? Mettiamo che un membro di una comunità scientifica, un terapeuta o un avvocato metta in discussione un modello o una legge fondamentale del suo gruppo. La reazione del campo è immediata e potente.

La persona che contesta percepirà biologicamente paura. Paura di cosa? Di essere escluso. Poiché ci identifichiamo con il nostro campo, l'esclusione è una minaccia esistenziale. Questa paura si concretizza nel timore di sanzioni disciplinari, di perdere clienti, di subire una sospensione o, peggio, la radiazione dall'albo, che è a tutti gli effetti una forma di scomunica: "Tu non fai più parte di noi".

Il campo agisce sulla nostra psiche suscitando:

  1. Paura
  2. Vergogna
  3. Senso di colpa

Quest'ultimo non è una colpa reale (in natura, la colpa non esiste), ma la percezione di avere un "debito sistemico" con il campo. La parola "grave" deriva da "peso": sentiamo un peso che ci schiaccia. Questo meccanismo serve a far sì che il membro "ribelle" si rimetta in riga, perché lo scopo del campo è mantenere l'ordine e la coerenza. Dove c'è stabilità, c'è più possibilità di vita.

Quella che noi chiamiamo "coscienza personale", quella guida interiore che ci fa percepire il bene e il male, spesso non è altro che la voce del campo morfogenetico. Fare qualcosa di contrario al campo con cui ci identifichiamo ci fa stare male perché, per il nostro cervello animale, opporsi a ciò che ci dà identità significa essere allontanati dal branco, riducendo drasticamente le nostre possibilità di sopravvivenza.

Un esempio pratico: il campo morfogenetico delle mamme al parco giochi

Osservare la vita è il modo migliore per studiarla. Ti racconto una dinamica che ho visto più volte in un parco giochi e che sono sicuro molte mamme riconosceranno.

Immagina un gruppo di mamme che chiacchiera. L'atmosfera è serena, cercano di andare d'accordo perché esiste un campo superiore, quello delle "buone mamme", e nessuna vuole essere etichettata come "cattiva mamma" litigiosa. A un certo punto, il bambino A prende a pugni il bambino B.

Cosa succede? Le altre mamme, per mantenersi neutre, annunciano: "Guardate che ci sono due bambini che si stanno picchiando". Non "un bambino sta picchiando l'altro", ma "si stanno picchiando".

Ora entrano in gioco la mamma A e la mamma B. La mamma A, la cui identità di "buona mamma" è stata appena minacciata davanti a tutti, teme l'esclusione. Non è un pensiero razionale, è una reazione biologica. La sua risposta? Fa un "super mega cazziatone" al figlio, urlando frasi come "Ma perché fai così? Cosa ti ho insegnato? A casa non lo fai mai!".

In quel momento, per rientrare nel campo delle buone mamme, si sta distanziando da suo figlio e dalle sue azioni. Non le interessa nulla della reazione dell'altra mamma; sta solo cercando di salvarsi dall'esclusione.

E la mamma B? Il suo compito, essendo anche lei al servizio del campo, è quello di compensare e riportare equilibrio. Inizia a prendersi cura del figlio B, ma poi, per proteggere l'integrità del gruppo (e quindi anche la mamma A), minimizza l'accaduto. Dirà frasi come:

Ma no, non è niente... sono cose che succedono, sono bambini. Sì, sarebbe meglio di no, ma ogni tanto capita. Fate pace!

Questo "fare pace" forzato non ha alcun valore educativo. Cosa insegna? Che posso picchiare chiunque e poi cavarmela con uno "scusa"? No. Serve solo a una cosa: ripristinare la coerenza del campo morfogenetico, sciogliere il "debito" e riportare l'ordine. Al campo non importa nulla dei bambini; importa solo della propria stabilità.

L'agente del caos e la necessità del cambiamento

Se i campi cercano solo stabilità, perché esiste il cambiamento? Perché sopra ai campi morfogenetici agisce una forza superiore, un movimento che possiamo chiamare spirito. Questo movimento spinge la vita a diversificarsi.

Un campo troppo statico, con informazioni sempre uguali, riduce le possibilità di sopravvivenza della specie, perché l'ambiente esterno è dinamico. Per questo, ogni tanto, spuntano degli "agenti del caos": i vari Darwin, Hamer, Hellinger. Figure che portano informazioni nuove, fresche, che stravolgono l'equilibrio esistente. Creano instabilità, e il campo, per reazione, si difende, dando vita a scomuniche e persecuzioni.

Oltre le illusioni: giustizia, democrazia e altri valori

Questo meccanismo si applica anche a valori che consideriamo sacri, come la giustizia o la democrazia. Sono invenzioni umane, costrutti di un campo. Chi arriva al potere, spesso, vede la democrazia come un limite, un disturbo.

Lo stesso vale per la giustizia. Un avvocato, dopo pochi anni di pratica, capisce che la giustizia non esiste e che in tribunale vince solo chi racconta la storia meglio.

In fondo in tribunale vale soltanto la storia che viene raccontata meglio.

Allora perché continua a fare l'avvocato? Perché rimanere nel campo gli offre enormi vantaggi: riconoscimento, identità, uno stipendio (cioè nutrimento e sopravvivenza). L'idea di una violazione che possa portarlo alla radiazione dall'albo lo fa stare male, non solo per le conseguenze pratiche, ma per la profonda crisi d'identità che ne deriverebbe.

Un compito per te: diventa un osservatore

Adesso tocca a te. Ti lascio un compito, se ti va di farlo: da oggi, prova a osservare il mondo con questi occhi.

  1. Individua i campi morfogenetici attorno a te (in famiglia, al lavoro, tra amici).
  2. Osserva i loro effetti. Il campo è invisibile, ma le sue manifestazioni nel comportamento delle persone sono chiarissime.

Non eliminarti dall'equazione: anche tu sei parte di questo gioco. Io stesso, a volte, creo deliberatamente piccoli disequilibri in famiglia, per puro amore della scienza, solo per osservare affascinato la rapidità con cui il campo si muove per compensare e riportare l'ordine.

Buona osservazione a tutti e... buon campo morfogenetico!

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