
INCEL: ragazzi che odiano le femmine. Quando il dolore si traveste da odio.
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Oggi voglio affrontare con voi un tema tanto delicato quanto attuale, un fenomeno che serpeggia nelle profondità di internet e che, sempre più spesso, emerge nei commenti sui social network: il fenomeno Incel. All'inizio poteva sembrare una semplice curiosità, ma oggi si è trasformato in un vero e proprio sintomo sociale.
Ma cosa significa esattamente "Incel"?
Chi è e cosa pensa un Incel?
Incel è l'abbreviazione inglese di "involuntary celibate", ovvero celibe involontario. Si definisce così un uomo, spesso un ragazzo, che desidererebbe avere rapporti sessuali o sentimentali, ma non ci riesce, principalmente a livello relazionale. La particolarità, e qui sta il nocciolo della questione, è che attribuisce la colpa di questa sua condizione a fattori esterni.
Quali sono questi fattori secondo la visione Incel?
- L'aspetto fisico (l'estetica).
- L'eccessiva selettività delle donne.
- La società moderna.
- Il femminismo.
- La genetica.
- La "tirannia" dei cosiddetti uomini alfa.
In sostanza, davanti a una difficoltà personale, l'individuo che si identifica come Incel vede le cause sempre al di fuori di sé.
È interessante notare che spesso queste persone hanno un livello di intelligenza notevole, o comunque nella media o superiore. Non stiamo parlando di persone sprovvedute, ma di individui che, per ragioni che esploreremo, abbracciano una visione del mondo molto particolare.
Una delle convinzioni fondamentali del pensiero Incel, forse la più nota, è che il 20% degli uomini si accaparra l'80% delle donne. Questa idea è una distorsione del principio di Pareto, applicata alle relazioni. Secondo questa visione, le donne si accoppierebbero solo con un'élite maschile di uomini belli, dominanti e vincenti – i "Ken", per intenderci – lasciando l'altro 80% degli uomini esclusi, frustrati e invisibili.
A questa si aggiungono altre credenze:
- Le donne sono "hypergame": tendono cioè a volere sempre "salire di livello", cercando uomini sempre più belli, ricchi o potenti, scartando gli altri. Se non sei bello, alto, ricco e maschio alfa, sei destinato all'esclusione. Non importa quanto tu sia buono, intelligente o sensibile: saresti "biologicamente scartabile".
- Il femminismo ha distrutto le dinamiche naturali uomo-donna: avrebbe dato alle donne un eccessivo potere di scelta, rendendole fuori portata per la maggioranza degli uomini.
Come vedete, la colpa è sempre proiettata all'esterno: la società, le donne, il sistema, la genetica, i "belli". Mai un'auto-riflessione, mai una messa in discussione personale. E questo, come vedremo, ha radici biologiche profonde.
La prospettiva biologica e comportamentale: non solo un'ideologia
Quello che vorrei condividere con voi oggi, e che raramente si sente, è una visione biosistemica del fenomeno. Partiamo da un presupposto fondamentale della biologia: il nostro organismo si adatta costantemente, sia a livello fisico e fisiologico, sia a livello comportamentale.
Perché un ragazzo specifico abbraccia la visione Incel mentre tanti altri no? La risposta risiede in un cambiamento comportamentale, una sua specifica risposta adattativa che non è solo fisica, ma coinvolge attivazioni biologiche nel suo cervello. Questo lo spinge verso un comportamento radicato in quello che definiamo rancore territoriale.
Molti di voi avranno sentito parlare di questo tema di recente, magari attraverso una miniserie TV che racconta la storia di un adolescente che, abbracciando questa visione, arriva a compiere gesti estremi. È importante capire che dietro a questa ideologia c'è una risposta biologica, etologica. Il nostro cervello, la nostra psiche, faticano ad approcciarsi a temi complessi e tendono a banalizzare, specialmente se usiamo l'emotività invece della ragione e dello studio.
Le costellazioni psichiche: quando il cervello cambia il comportamento
Nel nostro campo, parliamo di costellazioni psichiche, ovvero programmi biologici comportamentali che rispondono a una fisiologia speciale. In situazioni percepite come allarmanti, il nostro cervello attiva specifici "bottoni".
- La Megalomania Biologica: Quando una persona non si percepisce valida, specialmente nel contesto della riproduzione e della conquista (come nel caso degli Incel), si attivano dei "bottoni" nella sostanza bianca cerebrale. Questa parte del cervello è legata alla nostra percezione di validità. Se ci sono più attivazioni simultanee su entrambi gli emisferi, l'organismo non risponde con un sintomo fisico, ma con un sintomo comportamentale. Nel caso della sostanza bianca, questo comportamento è la megalomania. Attenzione, non sto parlando di narcisismo (un'etichetta che ritengo inutile e dannosa), ma di una "mania ingigantita" che permette all'organismo di tentare di superare un ostacolo percepito, uno stato di non validità. L'Incel, non riuscendosi a percepire valido nella sfera riproduttiva, attiva questo programma.
- La Costellazione Aggressiva (o Biomanica): Parallelamente, nella corteccia cerebrale, specificamente nella zona perinsulare (altamente specializzata nelle relazioni e nella percezione della territorialità), possono attivarsi altri "bottoni". Quando ci sono più conflitti simultanei che riguardano il territorio, si innesca un altro cambiamento comportamentale.
- Emisfero destro (per i destrimani maschi): Qui troviamo il "bottone" legato alla perdita territoriale e al rancore, all'ingiustizia percepita a cui si deve sottostare (biologicamente legato a stomaco e vie biliari). È il lupo sottomesso dal lupo alfa. L'Incel si percepisce sottomesso dalla società, dai "Ken". Questo è legato al suo percepito biologico, non a una realtà oggettiva. Questo rancore viene alimentato interagendo online con chi vive la stessa condizione.
- Emisfero sinistro (per i destrimani maschi): Qui risiede il conflitto di identità, il non sapere quale sia il proprio ruolo nel branco (legato alla mucosa rettale).
Se c'è più "massa conflittuale" (cioè più intensità) sul versante del rancore (emisfero destro), l'individuo maschio tende a uno stato più depressivo, un'aggressività rivolta verso se stesso. Si sente non visto, sottomesso. Comincia a odiare dentro di sé, ma tenendo tutto per sé.
Tuttavia, nel mondo di internet, interagendo con altri Incel nei forum e nelle chat, questo rancore può trovare uno sfogo. Finalmente può "buttare fuori". Così, il peso sulla bilancia si sposta: il rancore si attenua e prende più peso il conflitto d'identità (emisfero sinistro). A questo punto, l'individuo diventa più maniacale e l'aggressività si dirige verso l'esterno: insulti alle donne sui social, comportamenti ostili.
Quando questa "bilancia" si scompensa troppo velocemente, può accadere il cosiddetto raptus omicida. Si aggiunge spesso un'attivazione legata alla minaccia territoriale (legata ai bronchi), che può portare alla costellazione mitomane: la persona vive in un mito personale e si sente sempre nel giusto.
Dopo un atto estremo, se l'individuo viene fermato (ad esempio dalla polizia), può ritornare in una condizione rancorosa, e l'aggressività può nuovamente rivolgersi verso se stesso, portando anche al suicidio. È un peccato, perché tutta questa è una dinamica puramente biologica.
L'illusione di fondo e la via d'uscita
Tutto l'universo Incel si fonda su un'unica illusione: "Mi manca qualcosa e qualcuno là fuori deve darmelo". La verità, se ti ritrovi in questa dinamica, è che non ti manca nulla, se non la responsabilità di quello che sei.
"La bellezza non è ingiustizia, l'intimità non è diritto, l'amore non è un premio."
Vuoi essere amato? Ama. Se ti escludi a priori, se definisci la realtà come aliena, difficilmente le cose cambieranno. Vuoi essere desiderato? Diventa desiderabile per la vita. Non per i voti delle donne, non per le classifiche sessuali (atteggiamento infantile), ma per la tua presenza, perché stai bene anche da solo, perché sei capace di costruire.
"Chi cerca amore con l'odio costruisce una prigione col sogno della libertà."
Non si tratta di spiritualità, ma di evolvere con una scelta attiva, precisa, quotidiana.
5 passi per iniziare a cambiare (consapevoli che è un percorso)
So che non basta un elenco, perché c'è una dinamica biologica in atto che ha il sopravvento, non è una questione puramente psicologica o mentale. Ma questi possono essere punti di riflessione e azione:
- Interrompi la narrazione del vittimismo: Ogni pensiero che dice "sono escluso", sospendilo. Osserva questa voce, non combatterla. Le meditazioni trasformative che abbiamo pubblicato possono essere utili perché agiscono a un livello profondo, cambiando le cose gradualmente, mantenendo solo la costanza della pratica.
- Frequenta donne senza desiderarle come oggetti: Non dare voti, non vederle come trofei. Osservale per quello che sono: esseri umani. Ascolta, resta, frequentale. Riconosci che c'è tantissimo di loro che ti sta sfuggendo.
- Torna al tuo corpo: Cammina, respira, muoviti. Esci dalla cameretta. Vai nella natura, in un bosco, vicino a una cascata. L'energia repressa ha bisogno di fluire, non di accumularsi nella frustrazione.
- Cerca il padre (fisico o simbolico): Trova uomini che ti sfidino con il gioco, che non ti compatiscano, che ti restituiscano la dignità del fare. Vai a tagliare la legna, per esempio. Non importa come lo fai, l'importante è entrare in contatto con la vita, anche con la fatica o un piccolo dolore che ti ricorda che sei vivo. Goditi il bello in ciò che fai.
- Servi la vita: Fai qualcosa che non riguardi semplicemente te, che non serva solo il tuo dolore. Aiuta, costruisci, offri. Lascia quella "banda di sfigati" (passatemi il termine) che preferisce dire che il mondo è brutto perché non ha voglia di assumersi qualche rischio.
"Nessuno è mai diventato amabile mentre aspettava. Molti sono stati amati perché agivano, perché si muovevano."
Essere Incel non è un'identità, mi dispiace dirlo. Semmai è una fase, ma può diventare una prigione se la trasformi in ideologia. Vuoi davvero uscirne? Smetti di cercare chi ti deve qualcosa e inizia a diventare qualcuno che può dare qualcosa. Lì, proprio lì, la vita finalmente inizia ad accorgersi di te. E vedrai che arriveranno un sacco di cose interessanti che neanche ti saresti mai immaginato.
Un abbraccio fortissimo, a presto!
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