
Menopausa e vampate
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Oggi affrontiamo un tema che sono sicuro interesserà molte persone, perché ci permette di smontare un piccolo mito e, magari, di vivere alcuni cambiamenti con più serenità. Tutto nasce da una domanda che ho ricevuto via email da Paola, che condivido con voi:
"Come mai alcune donne soffrono per le vampate, l'insonnia, la secchezza ecc. e altre no? Cosa possono cambiare nella loro vita per sentirsi più in forma, vitali e superare questi effetti che si manifestano nella menopausa?"
Grazie Paola per questa domanda, perché ci dà l'occasione di fare chiarezza su alcuni punti fondamentali.
Smontiamo il primo mito: le vampate non sono un'esclusiva della menopausa
La prima cosa da chiarire è una verità semplice ma spesso ignorata: molte donne hanno vampate senza essere in menopausa e molte altre attraversano la menopausa senza avere vampate.
Come è possibile? La spiegazione è meno "ormonale" e più legata a come ci percepiamo. Quella sensazione di calore improvviso che chiamiamo "vampata" è in realtà il risultato di un processo riparativo del tessuto connettivo del nostro corpo. Questo processo si attiva tutte le volte che, dopo esserci sentite svalutate, ci sentiamo nuovamente valide.
Pensateci: quante volte è capitato di avvertire una vampata dopo aver ricevuto un complimento sincero? O dopo uno sguardo di stima da parte di qualcuno? È un'esperienza che ho verificato in tantissime occasioni. Quel calore è la manifestazione fisica di una riparazione che avviene dentro di noi.
Durante il periodo che precede la menopausa, è comune che una donna si svaluti. Si sente di dover cambiare ruolo, apparenza, di non essere più quella di prima. In questi momenti di svalutazione, il corpo è in una fase di "attesa". Quando poi arriva un gesto, una parola o uno sguardo che ci fa sentire di nuovo apprezzate e stimate, il corpo avvia la sua "riparazione" e noi avvertiamo la vampata di calore.
La soluzione è più semplice (e piacevole) di quanto credi
Se la vampata è il risultato di una rivalutazione, allora la strategia più efficace per gestirle è quella di creare le condizioni per sentirsi costantemente apprezzate. La cosa più conveniente da fare è:
- Circondarsi di persone che ci guardano con gli occhi dell'amore.
- Cercare affetto, anche espresso con leggerezza e piacevolezza.
- Creare una sfera di amicizie che ci nutra di stima e profondità.
Quando costruisci intorno a te un ambiente che ti valorizza costantemente, vedrai che, quasi magicamente, queste vampate a un certo punto spariranno.
La vampata non è un nemico, ma il calore riparativo del tuo corpo che si sente di nuovo valido e apprezzato.
E per quanto riguarda insonnia e secchezza?
Paola nella sua email menzionava anche insonnia e secchezza. È importante capire che, proprio come le vampate, questi non sono sintomi legati indissolubilmente alla menopausa.
- Insonnia: Ne ho già parlato in un altro episodio, ma in sintesi l'insonnia non ha nulla a che vedere con la menopausa. È una condizione a sé stante. Quando non dormi, il tuo corpo è in uno stato di allerta, come se stesse vegliando. La vera domanda da porsi è: "Chi sto aspettando? Chi è l'assente che mi tiene sveglio/a? Temo l'arrivo di un pericolo?". Spesso, ho notato che chi soffre d'insonnia ha un "disordine sistemico" con la propria figura materna, un bisogno arcaico di vegliare su di lei.
- Secchezza: Questa è una domanda un po' vaga, ma intuitivamente mi sento di dire che è legata a un conflitto di contatto: un contatto che si è perso o, al contrario, un contatto che non si desidera più. Potrebbe essere un conflitto di separazione. Anche in questo caso, siamo lontani dalla menopausa come causa diretta.
Attribuiamo tutto alla menopausa perché è l'etichetta che fa comodo, esattamente come l'etichetta "stress". Ma senza accorgercene, il sintomo si manifesta proprio quando l'ondata di stress o di conflitto è già superata.
Approfondire questi temi ci aiuta a non essere superficiali e a capire meglio cosa succede davvero al nostro organismo, andando oltre le etichette.
Ritrovare il proprio valore, al di là dei ruoli
Spesso, il periodo della menopausa coincide con la sensazione di "sentirsi meno donna", come se si dovesse "appendere il tanga al chiodo". Questo sentimento ci allontana simbolicamente dalla nostra prima immagine di donna: nostra madre, colei che ci ha dato la vita.
Il mio invito è quello di non preoccuparsi e di guardare sempre al proprio percepito biologico. I sintomi sono messaggi, non condanne. Capire cosa ci stanno dicendo è il primo passo per stare meglio e vivere ogni fase della vita con più energia e consapevolezza.
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