Ogni persona è la proiezione di un sistema più grande

Ogni persona è la proiezione di un sistema più grande

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Oggi voglio partire da una bellissima domanda che mi ha posto Maria. Lei ha partecipato a una delle nostre giornate di Costellazioni Biologiche Sistemiche e, dopo aver sperimentato anche altre sessioni di costellazioni familiari classiche (ed è splendido ampliare i propri orizzonti!), ha notato qualcosa di particolare con noi. Dice: "Durante la giornata di costellazioni biologiche e sistemiche ho percepito qualcosa che non ho incontrato da nessun'altra parte, cioè un cambiamento dello spazio-tempo. Dimmi se questa cosa ha senso o se sono semplicemente io che mi sono fatta impressionare."

Cara Maria, la tua percezione è validissima e, come sappiamo, ogni persona è unica e vive le esperienze a modo suo. Tuttavia, quello che hai sentito ha un fondamento profondo nel tipo di lavoro specializzato che svolgiamo.

Cosa rende diverse le costellazioni biologiche sistemiche?

Il lavoro che facciamo durante le nostre giornate, a partire dalla meditazione iniziale, si discosta da quello che solitamente si incontra nei gruppi di costellazioni familiari più "classici". Non è una critica, ma una constatazione. Bert Hellinger stesso, il padre delle costellazioni familiari, puntava a una continua evoluzione del metodo, un'evoluzione che, come lui stesso accennava, dipende più dal "campo" che dall'uomo.

Il misterioso "campo": più di quanto sembri

Parliamo spesso del "campo". Il biologo Rupert Sheldrake, sviluppatore della teoria dei campi morfogenetici, incontrando Bert Hellinger, concordò nel chiamarlo "campo" perché suonava più scientifico e meno "traumatico" per i colleghi. In realtà, Hellinger lo definiva il "grande spirito".

"Il grande spirito non è una cosa che abbia a che fare con la religione o con un culto o con una superstizione... semplicemente perché appunto è questo campo che è ampiamente percepibile da tutti, quindi è qualcosa di empirico, di concreto, qualcosa che si manifesta."

Questo campo è una presenza tangibile che ci guida, anche nell'osservazione scientifica e biologica del sintomo. È interessante notare come il campo "attinga", per usare un termine di Hellinger, dalle conoscenze e dalla preparazione di chi facilita la costellazione.

Il nostro approccio: il sintomo come guida

Nelle nostre giornate di Costellazioni Biologiche Sistemiche, dato che il campo attinge anche alle mie conoscenze specifiche sulle leggi biologiche, avviene qualcosa di particolare:

  • Nessun movimento previsto contempla o rispecchia la teoria della patologia o della malattia.
  • Ci facciamo guidare dal sintomo. Lo "beneficizziamo", perché è attraverso il sintomo che possiamo accedere a nuove condizioni, scoperte e dinamiche invisibili, specifiche per quell'individuo.
  • Ogni persona è vista come parte di un sistema più grande, che spazia dal biologico allo spirituale, includendo relazioni familiari, sociali e, appunto, biologiche.

È ovvio che un approccio così specifico, che integra le costellazioni (uno strumento, una metodologia) con la conoscenza delle leggi biologiche, acquisisce uno spessore completamente diverso e influisce su tutto.

Il tempo biologico: un flusso non lineare

Come abbiamo visto anche di recente, il tempo biologico non è lineare come la nostra mente tende a percepirlo. Il corpo e il sistema familiare possono conservare memoria di eventi passati, traumi o conflitti che continuano a influenzare il presente. Le dinamiche sistemiche, soprattutto quelle invisibili (che sono la maggior parte), si esprimono spesso attraverso:

  • Sintomi fisici
  • Schemi comportamentali (quelle che in gergo chiamiamo "costellazioni cerebrali")

Leggere questi segnali permette di comprendere e sciogliere blocchi a ogni livello, incluso quello sistemico e, oserei dire, persino chimico.

Quando il campo si manifesta: l'aneddoto della candela

Durante la nostra ultima giornata di costellazioni, è accaduto un episodio significativo. Mentre una partecipante parlava di un sintomo comportamentale e ha menzionato la sorella defunta, la candela che teniamo sempre accesa sull'altare è letteralmente esplosa. La candela, per noi, rappresenta simbolicamente il campo, qualcosa di più importante di chi facilita. Era contenuta in un vaso di vetro, con un pezzetto di palo santo che aveva preso fuoco, creando una fiamma alta.

"Nel momento esatto in cui questa donna ha citato la sorella morta... abbiamo sentito l'esplosione, è stato proprio un PUM! E il vaso di vetro è andato in mille pezzi."

Non si è trattato di un evento soprannaturale. La fisica ci spiega che l'intensa fiamma ha riscaldato il vetro in modo non uniforme, causando uno shock termico e la rottura violenta del materiale. Nessuno si è fatto male, e mentre lo staff interveniva, noi abbiamo continuato il lavoro, cogliendo questo "segno". Non ho ignorato quella che poteva sembrare una semplice reazione chimica. E, infatti, la menzione della sorella morta si è rivelata la chiave per arrivare al nocciolo della situazione.

"Persino la chimica a un certo punto si piega all'interno di un contesto specifico."

Sono abituato a questi "segni": a volte sono lampadine che lampeggiano (influenzando il campo elettromagnetico), altre volte colpi sentiti sul tetto di un edificio a piano unico in una bella giornata. Si può scegliere di ignorarli, e non c'è nulla di male. Io, per esperienza, li considero. Quindi, cara Maria, non è solo la percezione del tempo a cambiare, ma è l'intera realtà che si apre in modo diverso quando la osserviamo con attenzione, curiosità e un approccio controllato.

Interstellar e le costellazioni: connessioni profonde

Consiglio spesso la visione del film Interstellar. L'ho rivisto di recente e mi commuove sempre. È uno di quei film che chiamo "biosistemici", perché offre un notevole livello di rivelazione, anche a livello di percepito biologico. Sia Interstellar che le Costellazioni Biologiche Sistemiche condividono temi universali:

  • La relazione tra l'individuo e il sistema.
  • Il ruolo del tempo e delle connessioni invisibili.
  • L'adattamento come forza vitale.

Mentre Interstellar esplora questi temi attraverso una lente cosmica, le costellazioni lo fanno attraverso la biologia e le relazioni umane. Entrambi ci ricordano quanto siamo parte di qualcosa di molto più grande. Nel film, il personaggio di Amelia ipotizza che l'amore non sia solo un'emozione, ma una forza misurabile che può guidare le decisioni e influenzare il corso degli eventi. Il suo amore per un altro scienziato diventa una bussola emotiva e decisionale.

"L'amore potrebbe essere considerato una specie di variabile anche in grado di influenzare la realtà profondamente... possiamo appunto osservare i suoi effetti... il destino delle persone è completamente alla mercé dell'amore."

E quando parlo di amore, non intendo necessariamente quello romantico; quello è solo una piccola parte. Gli effetti dell'amore sono la misura del suo potere.

Il sintomo come portale temporale

In Interstellar, il tempo è un elemento centrale, con la teoria della relatività e i paradossi temporali dove passato e futuro si influenzano. Anche per noi, il tempo è cruciale. Quando guardiamo un sintomo, stiamo osservando un portale temporale.

  • Quel sintomo rappresenta qualcosa di antico che l'organismo ha vissuto, spesso nei primi tre anni di vita.
  • Questo, a sua volta, è un riflesso di eventi accaduti a livello di generazioni precedenti (almeno mamma e papà). Si tratta di una riproduzione di copioni, come vediamo spesso.

Siamo macchine del tempo

In fondo, passato, presente e futuro sono solo concetti dalla nostra prospettiva. Il passato apparentemente non esiste più, il futuro non esiste ancora. Ma anche il presente: cos'è? Se prendiamo un secondo, è solo un concetto. Se lo dividiamo, è composto da centesimi di secondo. Dov'è, quindi, il presente reale?

"Alla fine siamo già noi in un certo senso delle favolose spettacolari macchine del tempo."

Quindi, la tua percezione di un cambiamento nello spazio-tempo, Maria, è un riflesso della profondità e della multidimensionalità del lavoro che facciamo, un lavoro che tocca le corde più intime del nostro essere e della nostra storia sistemica.

Un abbraccio fortissimo e buone riflessioni a tutti. Buona esplorazione.

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