
Poliamore: un viaggio oltre le definizioni comuni, tra consapevolezza e dinamiche sistemiche
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A volte mi stupisco di voi. Ci sono persone, veri e propri "pazzi" in senso buono, che si iscrivono all'Accademia del Segreto e in poche settimane si sono già "divorati" centinaia di episodi del podcast. Li ascoltate sotto la doccia, in macchina, a colazione... siete dei veri e propri archivi viventi, ed è una cosa che mi riempie di gioia e un po' mi sconcerta! Pensate che ascoltando episodi anche di un anno e mezzo fa, vi relazionate con il "Michele Vecchio", mentre io vivo costantemente nell'adesso. È un fenomeno davvero interessante.
Oggi, però, voglio affrontare un tema che mi è stato suggerito via email da Elliot, che mi ha lanciato una vera e propria "patata bollente": il poliamore. È un argomento vastissimo, quasi come chiedere di parlare dell'amore in generale! Cercherò di darvi qualche spunto di riflessione, senza la pretesa di esaurire un tema così complesso in un singolo articolo, ma provando a toccare i punti salienti emersi anche nel nostro podcast.
Cos'è il poliamore? una definizione per iniziare
Partiamo dalle basi. Quando parliamo di poliamore, ci riferiamo a una forma di espressione emotiva, di sentimenti, di ricerca dell'intimità (anche erotico-sessuale) e dell'affettività con più persone contemporaneamente. La cosa fondamentale è che tutto ciò avvenga con la consapevolezza e il consenso di tutti i soggetti coinvolti. Questa è una definizione generica ma buona per iniziare a capirci.
Uno sguardo all'essere umano e alle sue relazioni: non siamo tutti uguali
Se guardiamo alla storia dell'essere umano, l'Homo Sapiens, non possiamo definirlo strettamente monogamo o poligamo in senso antropologico. Ci siamo sempre adattati alle circostanze. Ci sono stati momenti in cui la monogamia sembrava la scelta più sensata per la specie, e altri in cui vivere più relazioni simultaneamente offriva dei vantaggi, specialmente in situazioni difficili, come la scarsità di uomini in una tribù.
Oggi, al di là delle necessità riproduttive primordiali, la questione è più legata al sentire individuale:
- C'è chi nasce e sviluppa la capacità di provare amore, anche romantico ed erotico, verso più persone contemporaneamente.
- C'è chi, invece, si sente più a suo agio, magari in certi periodi della vita, in una relazione esclusiva.
"È ben ridicolo che qualcuno prenda i propri gusti e li consideri universali, perché tanto non sono universali."
Non c'è un bene o un male assoluto in queste scelte; si tratta di percezioni e vissuti individuali. Imporre la propria visione come unica verità rischia di portare ad allucinazioni concettuali e illusioni.
La prospettiva sistemica: siamo tutti poliamorosi (inconsapevolmente)?
Ora entriamo in un campo che per molti potrebbe essere una novità: quello sistemico. Da questo punto di vista, la monogamia, così come la intendiamo comunemente, di fatto non esiste. So che può sembrare forte, ma in centinaia di sedute e osservazioni, emerge chiaramente che in ogni relazione cosiddetta "di coppia" siamo almeno in quattro, a causa degli irretimenti con i nostri sistemi familiari d'origine. Se poi aggiungiamo nonni, zii, e le varie fedeltà al campo morfogenetico in cui siamo immersi, diventa difficile considerarci individui singoli che si uniscono a un altro individuo singolo.
"In realtà tutte le relazioni sono poliamorose, solo che quelle apparentemente monogame sono inconsapevoli del fatto che sono poliamorose."
Da questa prospettiva, quindi, esisterebbero solo i poliamori.
Vivere il poliamore consapevolmente: considerazioni pratiche
Se invece parliamo di una scelta consapevole di intrecciare relazioni con più persone, ci sono diversi aspetti da considerare:
- Motivazioni inconsce vs. consapevolezza:
- A volte, la spinta verso il poliamore può essere un tentativo inconsapevole di risolvere irretimenti, come la ricerca di un gemello o un fratello/sorella perduto. In questi casi, si rischia di riprodurre schemi senza comprenderli a fondo.
- L'equilibrio della reciprocità: Come in ogni relazione, anche in quelle poliamorose, è fondamentale l'equilibrio nel dare e ricevere. È cruciale essere trasparenti fin dall'inizio. Una sfida importante è quella di mettere tutti sullo stesso livello. Spesso si creano "coppie primarie" che poi si aprono ad altre relazioni. Chi arriva dopo, però, potrebbe percepire di essere "secondo", e questo può generare dinamiche complesse se non gestite con maturità.
- L'impatto sull'ambiente bio-sistemico: Ogni persona che includiamo nelle nostre relazioni affettive e sessuali entra a far parte del nostro "ambiente". E il modo in cui percepiamo questo ambiente può attivare o disattivare programmi biologici speciali (sintomi).
- Esempio pratico: Se in una relazione a quattro, una persona percepisce che altre due stanno intensificando il loro legame, magari negandolo, potrebbe sviluppare una "rinite" ricorrente, un sintomo di "separazione odorata" o "qualcosa puzza". Questa rinite potrebbe essere la riattivazione di una dinamica vissuta in passato con un genitore, o la riproduzione di uno schema vissuto dai nonni (ad esempio, un nonno con un'amante).
Altre volte, c'è una maggiore consapevolezza. Persone che, magari avendo fatto un percorso di crescita (come chi frequenta l'Accademia del Segreto!), riconoscono la propria capacità di amare più individui.
"Sì, io sono un essere umano. Sì, io sono un insieme. Sì, io sono una moltitudine, ma io so che la mia anima può anche amare più persone." In fondo, tutti possiamo amare più adulti simultaneamente; il resto è spesso cultura, tradizione o religione.
I "pro" del poliamore: un clan scelto e supporto reciproco
Non ci sono solo sfide, ovviamente. Il poliamore, se vissuto con amore e consapevolezza, può offrire anche vantaggi:
- Senso di appartenenza: Sentirsi parte di un "branco" scelto può ridurre la possibilità di certi shock biologici, come il "conflitto del profugo" (sentirsi soli, isolati). C'è sempre qualcuno accanto.
- Ambiente caloroso e prevenzione: Più persone che si amano e si supportano possono creare un ambiente costantemente affettuoso e caloroso, che può avere un effetto "preventivo" (uso questa parola con cautela, non in senso strettamente scientifico) su certi disagi.
- Soddisfazione e clan scelto: C'è la possibilità di sentirsi pienamente soddisfatti e parte di un clan che si è scelto attivamente, a differenza della famiglia d'origine. Certo, anche qui possono nascere dinamiche di "diplomazia" o tolleranza, non dissimili da quelle che si vivono in contesti più tradizionali, come sopportare una suocera invadente.
Il segreto di ogni relazione (poliamorosa e non)
Esiste un "segreto" per far funzionare le relazioni, specialmente quelle con più partner? Prima di svelarlo, una piccola premessa: la sessualità è un portale potentissimo, un vero e proprio lavoro bio-sistemico. Questa "promiscuità", se accolta nel modo giusto, può essere una benedizione.
Tornando al segreto, come diceva il grande Bert Hellinger:
"La relazione funziona quando ognuno dice all'altro: rinuncio ad essere migliore di te."
Questa frase, lasciata pulsare dentro di noi, ha il potere di calibrare le persone e la relazione. Quando sentiamo un fastidio, una tensione, guardiamo l'altra persona (o le altre persone) e interiormente (o anche a voce alta) affermiamo: "Rinuncio ad essere migliore di te".
E la gelosia?
La gelosia può emergere anche in contesti poliamorosi. Ma cos'è davvero la gelosia? Spesso, quando si manifesta, è già un atto di sabotaggio della relazione. Un approccio costruttivo è:
- Guardare la gelosia con amore.
- Chiedersi cosa ci manca, qual è il nostro vuoto.
- Guardare le persone per cui proviamo gelosia e dire loro (interiormente o meno): "Rinuncio ad essere migliore di voi".
In conclusione: la libertà di amare e sperimentare
Spero di avervi dato qualche spunto utile. Sì, si può amare più di una persona simultaneamente. Anzi, come abbiamo visto da una certa prospettiva, lo facciamo sempre. Si può creare una relazione amorosa e sessuale appagante con più partner, godendosi la vita. Nessuno ha il diritto di dirci come vivere i nostri affetti.
Allo stesso modo, si può scegliere consapevolmente l'esclusività di una relazione "chiusa", e anche questa è un'esperienza bellissima e profondamente arricchente.
La mia personale convinzione?
"Ogni essere umano dovrebbe sperimentare tutte e due le cose. A ordine misto, penso che sia nutriente ed edificante."
L'importante è la libertà di scegliere, di uscire dagli schemi e di cercare la propria felicità, nel rispetto di sé e degli altri.
Buon amore a tutti!
Articolo costruito sulla base della puntata "Poliamore" del podcast.
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