
Scopri chi guida i nostri pensieri
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Oggi voglio condividere con voi una storia che mi ha toccato particolarmente e che offre uno spunto di riflessione incredibile su come funziona il nostro corpo. Ho ricevuto un'email da Marisol, una di voi, che non solo mi ha riempito di gioia con le sue parole di ringraziamento, ma ha anche raccontato un'esperienza che è un esempio perfetto di come il nostro organismo reagisce e si ripara, seguendo una logica biologica precisa.
È una sensazione bellissima per me ricevere queste testimonianze. Spesso, dietro a un'email o un nickname, c'è una persona con una storia, un vissuto. E quando finalmente ho l'occasione di associare un volto a quel nome, magari durante una delle nostre giornate di costellazioni, è come se due fili si collegassero, creando una piccola scarica di adrenalina ed endorfine. È la magia di vedere la teoria prendere vita nelle vostre esperienze.
Ma torniamo a Marisol e alla sua avventura con il suo corpo.
La storia di Marisol: dall'orticaria al tremolio dell'occhio
Marisol mi aveva scritto in precedenza per dei pomfi da orticaria e, a distanza di quindici giorni, mi ha aggiornato dicendo che il fastidio era completamente sparito. Ma la parte più interessante è quello che è successo dopo. Ecco le sue parole:
Volevo condividere con te ciò che mi è accaduto in questi 15 giorni. Ho avuto all'occhio sinistro, parecchie volte, durante il giorno delle contrazioni, quindi mi tremava in vari punti dell'occhio, finché ho pensato al fatto che forse quello che avevo letto non mi era piaciuto molto. Comunque alla fine, ieri ho lasciato andare la cosa e ho avuto una bella reazione, sono andata a fare la pipì almeno quattro volte prima di andare a letto, da stamattina neanche un tremolio.
Marisol, con grande capacità di auto-osservazione, ha collegato il tremolio del suo occhio a qualcosa che aveva letto e che l'aveva turbata. Analizziamo insieme, da un punto di vista biologico, cosa è successo.
Occhio sinistro e bocconi visivi "fecali"
Per comprendere il processo, dobbiamo fare un passo indietro. In termini biologici, i nostri occhi hanno funzioni distinte, indipendentemente dalla lateralità:
- L'occhio destro: è legato a "inglobare il boccone di luce", ovvero a catturare qualcosa di buono, di vitale, che ci nutre a livello visivo.
- L'occhio sinistro: ha la funzione opposta, ovvero quella di "respingere un boccone visivo fecale", allontanare qualcosa che stiamo guardando ma che non ci nutre, che ci disturba.
Quando Marisol ha letto qualcosa che "non le è piaciuto", il suo occhio sinistro si è attivato. La muscolatura liscia dell'occhio è entrata in quella che chiamiamo la fase attiva, o fase di allarme. Durante questo momento, l'occhio si "tende" per respingere simbolicamente quella visione sgradevole.
Il processo di riparazione: quando il corpo si placa
Una volta superato il momento critico, una volta che ci si è allontanati da quel "boccone fecale", il corpo entra nella fase di riparazione. Questo processo, però, non è lineare e si compone di diverse tappe:
- Prima fase riparativa (PCL A): È una fase "calda", in cui i tessuti iniziano a ripararsi.
- La crisi epilettoide: Questa è la fase in cui si sono manifestate le contrazioni di Marisol. È un momento molto interessante: il corpo simula di nuovo, per un breve periodo, la fase attiva. È una fase "fredda" in cui i sintomi possono ripresentarsi in modo anche più intenso. Ecco perché l'occhio ha iniziato a tremare ritmicamente.
- Seconda fase riparativa (PCL B): Superata la crisi, si torna in una fase "calda" (vagotonia). È il momento finale del processo, in cui il corpo ha bisogno di espellere i liquidi in eccesso accumulati durante la riparazione, in particolare l'edema che si era formato a livello cerebrale (in questo caso, nel tronco encefalico).
Ed è esattamente per questo che Marisol ha sentito il bisogno di fare pipì più volte. Il suo corpo stava completando il ciclo, drenando ciò che non serviva più. È uno schema perfetto, eseguito nel modo migliore.
L'illusione della mente che comanda
C'è un punto nell'email di Marisol che merita un'attenzione particolare e che può essere un'illuminazione per molti di noi.
...ieri ho lasciato andare la cosa e ho avuto una bella reazione, sono andata a fare la pipì...
Sembra quasi che la sua decisione cosciente di "lasciar andare" abbia causato la reazione fisica. Questo è un bias cognitivo molto comune, l'illusione della causa-effetto. Pensiamo: "Ho deciso di stare meglio, e quindi il mio corpo ha reagito".
In realtà, è accaduto l'esatto opposto.
Durante la crisi epilettoide, non solo si riattivano i sintomi fisici, ma anche i pensieri ruminanti legati al conflitto originale. È normale: il sistema nervoso è in un picco simpaticotonico, focalizzato sul "problema". Marisol, quindi, stava ripensando a quella cosa sgradevole che aveva letto perché il suo corpo era in quella specifica fase biologica.
Quando la crisi epilettoide si è conclusa, è passata naturalmente alla fase successiva, quella vagotonica, "calda". In quel momento, l'impulso a pensare a quella cosa è svanito, non perché lei lo abbia deciso con la forza di volontà, ma perché il programma biologico era andato avanti. Ha sentito di aver lasciato andare la cosa perché il suo sistema nervoso aveva smesso di inviarle quello stimolo. E subito dopo, è andata in bagno, completando il processo.
Non è tanto la mente che cambia il nostro organismo. Sono i nostri pensieri che mutano in base a quello che sta facendo il nostro sistema nervoso.
Questo può sembrare poco romantico e dare un calcio a gran parte del pensiero new age, ma è un dato di fatto affascinante che merita tutta la nostra attenzione. Studiare le Bioscienze Sistemiche serve proprio a questo: a comprendere questi meccanismi per smettere di lottare contro noi stessi e iniziare a collaborare con la saggezza del nostro corpo.
Quando vi dico "buono studio", non intendo di passare ore sui libri. Intendo esattamente quello che ha fatto Marisol: osservarsi. Osservare passo dopo passo cosa fa il nostro organismo, con uno spirito curioso, quasi fanciullesco, e da innamorati della vita.
Un abbraccio fortissimo e buon weekend.
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