
Sintomi binari e ipnosi
Il cambio di coscienza è la vera chiave per il tuo benessere profondo.
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Oggi voglio approfondire un argomento che mi sta molto a cuore, partendo da una domanda che mi è arrivata via email da Simona. Mi chiede di parlare dei binari recidivi e di come l'ipnosi possa essere d'aiuto. Un tema affascinante e complesso, che merita la nostra attenzione.
Cosa intendiamo per binari recidivi?
Ne abbiamo parlato spesso, e vi consiglio sempre di recuperare le mie cinque lezioni sulle 5 Leggi Biologiche (le trovate nei messaggi fissi del podcast per chi volesse approfondire). Ma, in parole semplici, un "binario recidivo" si attiva quando riviviamo, a livello inconscio, un'esperienza passata che è stata traumatica o scioccante.
Immaginate questo: in un momento specifico della vostra vita, avete vissuto una situazione difficile. Il vostro sistema ha registrato tutti i dettagli sensoriali di quel momento – un odore particolare, un sapore, un suono, una scena visiva, persino una composizione specifica degli elementi intorno a voi. Tutto questo viene archiviato. Quando, in futuro, vi imbattete in una situazione che presenta elementi simili (i "binari"), il vostro corpo entra in allarme. Scatta una sorta di sirena interna che dice: "Attenzione! Stiamo rischiando di rivivere quella minaccia, quella sofferenza!". E così, per prevenire, il corpo manifesta un sintomo, anche se nel presente non stiamo vivendo un vero e proprio shock traumatico.
"Quando situazioni molto simili si rimanifestano ecco che il nostro corpo va in allarme e dice ok qua stiamo rischiando che si riviva di nuovo la stessa minaccia."
Facciamo un esempio classico: le allergie o le intolleranze. Immaginate di ordinare un caffè, ve lo servono con una goccia di latte (magari per errore) e, appena lo bevete, vi gonfiate. In quel momento, magari siete in un bar tranquillo, non c'è un pericolo reale. Eppure, il contatto con il latte, una sostanza di per sé innocua, scatena una reazione. Perché? Forse perché venti o trent'anni prima, durante l'allattamento al seno, avete vissuto un forte spavento – un rumore violento, una tensione nel rapporto con vostra madre – che il vostro sistema ha percepito come una minaccia vitale, associando quella sensazione al contesto del latte. Questo è un esempio di come un binario possa scatenare un sintomo recidivo.
L'ipnosi e il grande equivoco sulla "guarigione"
Ora, parliamo del rapporto tra questi sintomi e l'ipnosi. Qui, devo confessare, la situazione si fa un po' imbarazzante. Perché? Perché circa il 95% degli operatori olistici e delle cosiddette medicine alternative, pur dichiarando di allontanarsi dalla medicina convenzionale, in realtà ne sposano i concetti fondamentali: quello di malattia e quello di guarigione.
Ma fermiamoci un attimo a riflettere: ogni sintomo, in realtà, cos'è? È la manifestazione fisiologica di un organismo che si sta adattando, che sta riparando dopo aver affrontato una minaccia, una separazione, un attacco, una svalutazione. Se non esiste la "malattia" come un errore del corpo, ma come un programma biologico sensato, allora non può esistere nemmeno la "guarigione" nel senso comune del termine.
Eppure, sentiamo spesso parlare di discipline, inclusa l'ipnosi, che promettono di "guarire". Chi fa queste promesse, a mio avviso, o non sa di cosa sta parlando, ignorando le basi della fisiologia e della biologia, oppure, diciamocelo, racconta frottole. Nessuno può "guarire" qualcun altro, nemmeno un medico.
Purtroppo, la stragrande maggioranza degli ipnotisti (direi il 99%) ragiona ancora con questa logica di malattia/guarigione. Molte tecniche famose, come quelle Ericksoniane, cosa fanno spesso? Portano il cliente, che magari ha un sintomo in fase di riparazione (vagotonico), nuovamente in fase attiva. Il sintomo "tace", scompare. Ma non perché la persona sia guarita! Semplicemente perché è stata riportata allo stato di "allerta" (simpaticotonia). Appena questa persona esce dallo studio, si rilassa pensando "finalmente sono guarita!", ed ecco che il sintomo, essendo una fase di ripristino, ritorna. E si crea un ciclo senza fine.
Ho visto molti corsi, specialmente in Italia, dove si insegnano tecniche di ipnotismo che sembrano finalizzate più a essere insegnate a loro volta che a essere realmente al servizio del prossimo. È una constatazione amara, ma basata sulla mia esperienza.
La mia visione dell'ipnosi: uno strumento per l'evoluzione
Quindi, cos'è l'ipnosi per me? In parole povere:
"L'ipnosi è quando le attenzioni, le risorse mentali di un individuo vengono distribuite diversamente rispetto al solito."
Ci sono mille modi per ottenere questo stato, ma l'importante è il risultato. Tuttavia, raggiungere questo stato non basta per innescare una vera evoluzione nella vita di una persona. Serve qualcosa di più.
Quel "qualcosa di più", per me, è l'integrazione con gli ordini sistemici. Lavoro a livello sistemico-familiare, a volte anche spirituale, connettendoci ad altri campi di coscienza. Questo permette alla persona di:
- Riconoscere il proprio lato "divino" o la propria essenza più profonda.
- Comprendere meglio le esperienze vissute e i collegamenti con traumi passati.
Vi racconto un caso: una persona con molti problemi legati all'endoderma (sintomi di "boccone non digerito" a livello di stomaco, pancia, intestino). Attraverso un lavoro sistemico focalizzato sulla madre, questa persona ha capito che l'informazione che si portava dietro da vent'anni – "mia mamma non mi ha mai amato", suggeritale da una zia – era sbagliata. Riuscendo finalmente ad assimilare l'amore e il calore materno, ha visto la situazione sotto una nuova luce, permettendo al suo corpo di uscire dal conflitto del "boccone" e, piano piano, di ritrovare un equilibrio. Come è stato possibile? Facendo un passo verso l'ordine sistemico, tornando "bambina" e accettando anche la propria "colpa" – la consapevolezza di aver giudicato e condannato ingiustamente per anni.
L'ipnosi, in questo contesto, è uno strumento, un mezzo, ma non l'unico. Lo stesso risultato si può ottenere in altri modi, come ad esempio con le costellazioni familiari, se ben condotte. Ma attenzione: se chi guida la costellazione parte da presupposti errati, basati sulla medicina commerciale e sull'idea di un corpo "difettoso" (ad esempio mettendo in scena "l'HIV" o "il COVID" come entità da combattere), il risultato sarà inevitabilmente falsato.
"L'ipnosi come le costellazioni sono uno strumento, sono soltanto un veicolo e tutto dipende poi quel veicolo come lo guidi."
Oltre l'ipnosi: il potere del cambio di coscienza
A volte, non serve nemmeno l'ipnosi. Ricordo un'amica che mi parlava della congiuntivite di sua figlia, presente solo la sera quando lei tornava a casa dal lavoro. Le ho suggerito, se possibile, di portare la figlia con sé al lavoro per qualche giorno. Magicamente, la congiuntivite è sparita. Perché? La congiuntiva è un tessuto ectodermico, legato a conflitti di separazione visiva. Eliminata la separazione percepita dalla bambina, il sintomo non aveva più ragione d'esistere. Non c'è stata "guarigione" dalla congiuntivite; semplicemente, è venuta meno la causa del sintomo.
L'ipnosi più grande, a volte, è quella che abbiamo in testa quando ci aggrappiamo all'idea di dover essere "innocenti" a tutti i costi, o quando deleghiamo la nostra vita e la nostra comprensione a qualcun altro, medico o terapeuta che sia, invece di sforzarci di capire almeno le basi di come funzioniamo. Le 5 Leggi Biologiche, ad esempio, non sono una terapia, ma un metodo diagnostico. Aiutano a capire, ma lo shock biologico, per definizione, è improvviso, inaspettato. Non puoi anticiparlo.
Quando c'è una recidiva, uno schema che si ripete, allora sì, possiamo indagare, anche senza necessariamente ricorrere all'ipnosi o alle costellazioni. L'obiettivo è sciogliere il "primo movimento interrotto", il trauma originario. A volte, basta questo. Io stesso ho vissuto un'esperienza simile: un'allergia al polline comparsa all'improvviso in primavera. Mi sono chiesto cosa fosse successo qualche primavera prima, ho identificato un conflitto di separazione non risolto, ho fatto una breve meditazione di 25 secondi mentre camminavo per strada... e l'allergia non si è più ripresentata. È durata in tutto due minuti della mia vita.
Il segreto è cambiare il proprio campo di coscienza
Questo è il punto:
"Quello che veramente fa 'guarire' le persone sono i continui cambi di coscienza, includere tutti coloro che sono stati esclusi dalla nostra vita e soprattutto vedere che c'è amore ovunque."
Sì, avete letto bene: amore ovunque. Anche in una sculacciata, anche, e qui dico cose forti che difficilmente sentirete altrove, in un omicidio, in una violenza sessuale. Attenzione, questo non significa giustificare o sminuire la violenza e la sofferenza! Significa che abbiamo sempre due modi di vedere le cose:
- Con il campo di coscienza "normale", quello dei telegiornali, dove l'omicidio è una maledizione e l'assassino un mostro da eliminare.
- Oppure, possiamo cambiare prospettiva. Specialmente le vittime possono iniziare a vedere le sofferenze di chi ha agito la violenza, guardare la situazione da un'altra angolazione.
E magicamente, tutto cambia. L'ho visto accadere in seduta: donne che, dopo una profonda "morte emotiva", scoppiano in un pianto liberatorio e poi, improvvisamente, rifioriscono, ritrovando il gusto per l'esistenza, per la sessualità.
Pensate alle tribù di nativi americani: se un membro commetteva un omicidio, dopo una punizione iniziale, l'omicida doveva passare del tempo (notti, a volte mesi) ospitato nella tenda dei genitori della vittima. Dovevano convivere. Per noi può suonare folle, assurdo. Ma questo significa Guarire, con la G maiuscola: guarire una comunità, un sistema familiare. Squartare l'omicida avrebbe solo amplificato la violenza nelle generazioni successive.
Il punto di vista che abbiamo su tutto è soltanto un punto di vista. Questo è il segreto. Cambiare coscienza, cambiare modo di vedere le cose, anche attraverso l'esperienza diretta, magari facilitata dall'ipnosi, permette che un sintomo non abbia più senso di esistere.
Spero di essermi spiegato e di avervi offerto spunti di riflessione utili.
Un abbraccio fortissimo e a presto!
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