
Vuoi conoscere due miei trucchi sulla paura?
Recentemente ho lavorato con un uomo di successo, un professionista affermato che, nonostante la sua carriera solida e la sicurezza che trasmetteva all'esterno, viveva un limite invisibile: la paura di parlare in pubblico. Una paura che lo bloccava, che gli faceva sentire il cuore accelerare e la mente svuotarsi nel momento in cui doveva esprimersi davanti a un’assemblea.
Attraverso il lavoro di ipnosi biosistemica, abbiamo esplorato l’origine di questa paura. Non era solo un disagio momentaneo, ma qualcosa di radicato più profondamente: una vecchia esperienza che, sebbene dimenticata dalla mente conscia, il corpo e il sistema nervoso continuavano a trattenere.
Durante la sessione, emergono sempre elementi chiave: il modo in cui il corpo reagisce, la qualità del respiro, il tono muscolare. Attraverso l’induzione ipnotica e il lavoro sulle memorie, abbiamo riportato alla luce il punto preciso in cui questa paura aveva preso forma. Una dinamica antica: la paura di non essere all'altezza, di essere esposto al giudizio (Bioscienze Sistemiche: "la protezione del padre che si allontana").
Ma qui c’è una lezione importante: la paura non è il nemico, è un messaggero e spesso è sufficiente cambiare prospettiva per comprendere dinamiche anche belle, ma che ignoravamo. Quando la paura viene compresa, non deve più essere combattuta, ma può essere trasformata in lucidità e presenza. Il problema non era la paura stessa, ma il modo in cui veniva interpretata. Spostare l’attenzione dal desiderio di "eliminare la paura" alla capacità di stare con essa, senza subirla, ha cambiato la sua esperienza.
Alla fine del percorso, non si trattava più di vincere la paura, ma di usarla come una guida. La paura, quando osservata con la giusta prospettiva, diventa energia. E quell'energia è diventata la sua nuova sicurezza.